Il Lombardia 2024, Tadej Pogacar: “Ho voluto iniziare come ho finito, ma c’è anche altro nella vita e non vedo l’ora di farlo”

Tadej Pogacar chiude dominando la sua stagione conquistando Il Lombardia 2024. Come ci ha ormai abituato a fare, il fuoriclasse della UAE Emirates ha attaccato sulla Colma di Sormano, quando mancavano ancora 48,5 chilometri al traguardo, lanciandosi in solitaria verso la sua seconda Monumento stagionale e il quarto Lombardia consecutivo. Dopo i festeggiamenti con la squadra e la famiglia lo sloveno si è concesso ai giornalisti per la conferenza stampa di rito, ringraziando i compagni e la squadra e dicendosi pronto a godersi un po’ di meritato riposo prima di iniziare a pensare alla prossima stagione.

Raccontaci il tuo festeggiamento al traguardo, c’è un motivo speciale per cui hai festeggiato così?
Così come ho iniziato la stagione ho voluto anche finirla, con la stesso tipo di festeggiamento, è stato bello alzare la bici, spero che siano venute delle belle foto.

Abbiamo visto Marc Hischi aiutarti a lungo oggi, quanto è importante avere corridori come lui al tuo fianco?
È importante che tutta la squadra stia davanti a me e che corriamo insieme, tutto l’anno è stato così, la squadra ha fatto un ottimo lavoro. Molti corridori in squadra possono fare risultati personali, come Pavel [Sivakov, ndr] che oggi è arrivato sesto e anche altri potevano ambire alla Top10, Top5 o anche al podio. Sono molto fortunato e onorato di avere compagni così come Marc Hirschi e tutti questi campioni che lavorano insieme per la vittoria.

Cosa pensavi nel finale, una volta che sapevi che avresti vinto?
Mi sono goduto molto gli ultimi chilometri e l’ultima salita, i tifosi erano fantastici. Ero felice di finire la stagione in questo modo, arrivando all’inverno con una vittoria. Ed è stato bello pedalare gli ultimi chilometri da solo.

Hai vinto tantissimo, quale è stata la vittoria più importante e speciale per te?
“Ogni vittoria ha la sua storia e le sue emozioni, ma quest’anno in cima a tutte c’è il campionato del mondo. Ma ognuna delle altre vittorie ha la sua storia e il suo lato speciale”

Perché sei così superiore a tutti gli altri, cosa fa la differenza? È una questione di potenza o di motivazione? Cosa ne pensi
Non saprei come rispondere, non sono nella testa dei rivali per vedere cosa pensano e non vedo neanche i loro numeri. Forse è una combinazione di cose, ma sicuramente anche la motivazione, specialmente dopo una stagione così lunga”

Quale è stato il momento più difficile della tua stagione?
Quest’anno non ci sono stati momenti particolarmente difficili in bici. Grazie al team, con cui abbiamo fatto un buon calendario di gare, non sono mai arrivato ad essere troppo stanco, nemmeno dopo il Tour de France visto che ho potuto riposare durante le Olimpiadi.

Alcune persone dicono che correndo così sei un po’ il killer del ciclismo moderno, cosa ne pensi?
Non ho visto nessuno dire questo oggi a bordo strada. Ho visto così tanti tifosi, per me è stato bellissimo gareggiare e lungo i 255 chilometri tutti facevano il tifo per me e per tutti gli altri, il che è sempre bellissimo nel ciclismo. Su internet si può sempre trovare qualcuno che dice cose negative, ma non lo vedo succedere sulle strade.

Avete già pensato in squadra quali possono essere gli obiettivi per il prossimo anno?
Non saprei, devo ancora capire cosa ho fatto, per adesso voglio vivermi questo momento. Ora voglio andare in vacanza e riposare dopo questa bella stagione, poi penserò alla prossima stagione e ai prossimi obiettivi e alle prossime sfide”.

Dici che non vedi l’ora dell’off season, ma se la stagione continuava avresti continuato a vincere…
Ci sono anche altre cose nella vita, non solo vincere e gareggiare, e non vedo l’ora di fare queste cose.

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